In Italia 1 nato su 3 da procreazione assistita dopo i 40 anni

Pubblicato il:
15.1.2025

- La procreazionemedicalmente assistita (Pma) ha contribuito al 3,7% del tasso di feconditàtotale in Italia nel 2022, rispetto al 2,1% nel 2013, un aumento di oltre il76%. Ma, soprattutto, ha consentito il concepimento di un figlio su tre dopo i40 anni. I dati sono stati illustrati nel corso del convegno 'Un Istituto peril futuro della popolazione', che ha esplorato i risultati del programma Age-Itguidato dall'Università di Firenze e finanziato dal Pnrr. "Per comprenderee affrontare i cambiamenti demografici in atto in ottica 'positiva' èfondamentale rimuovere gli ostacoli strutturali che impediscono alle donne ealle coppie di pianificare e realizzare il numero di figli desiderato nei tempiauspicati", ha spiegato il direttore scientifico di Age-It, DanieleVignoli, che ha presentato i dati relativi al bisogno insoddisfatto difecondità nelle donne italiane conviventi o sposate: quasi il 67% tra le35-39enni e il 45% delle 40-44enni intende avere figli nei prossimi anni.

"Politiche distampo 'pronatalista' come baby bonus o incentivi specifici non sono percepitecome importanti per la genitorialità e non si dimostrano efficaci perraggiungere l'obiettivo prefissato", ha continuato Vignoli. "Contanoaspetti di natura più strutturale, in particolare l'indipendenza economica diuna coppia (avere due stipendi e un reddito dignitoso e senza squilibri digenere) che è percepito come centrale per le scelte riproduttive". Vignoliidentifica nella fecondità, nella longevità e nelle migrazioni gli elementiessenziali per una visione 'positiva' della demografia. "La bassafecondità potrebbe rappresentare un'opportunità per maggiori investimenti nelcampo dell'istruzione, verso la riduzione delle disuguaglianze sociali ol'aumento dell'occupazione femminile", ha sottolineato, aggiungendo comeinvece "le caratteristiche demografiche dell'Italia, pioniera globalenell'invecchiamento, potrebbero consentire al Paese, che non ha un modello diriferimento da cui apprendere, di diventare quel modello". Per quantoriguarda le migrazioni, esse "sono essenziali per una lente positivasull'invecchiamento: le politiche di fecondità vedono i propri risultati indecenni, mentre le persone migranti sono potenziali genitori oggi, subito".

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