La ConFederazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi, in breve FOCE è nata con l’obiettivo di riunire le principali Società scientifiche che si occupano delle patologie più diffuse e responsabili delle prime cause di morte nel nostro Paese, e le principali organizzazioni operanti nelle relative aree mediche.
Questa coalizione si è resa ancor più necessaria in seguito alla pandemia da SARS-CoV-2. All’interno di una situazione già di crisi, i pazienti che convivono con queste malattie non solo si sono viste esposte ai rischi maggiori del contagio, ma hanno anche subìto ritardi e disagi nelle loro visite mediche e terapie.
Trascurare queste patologie per far fronte all'emergenza è estremamente rischioso, in quanto comporterebbe un aumento della mortalità inaccettabile in quanto evitabile. Quello che occorre è l'applicazione di strategie che permettano il proseguire delle terapie, diagnosi e screening oncologici, cardiologici ed ematologici anche in questa epoca di convivenza con il virus.
FOCE è composta dalle principali fondazioni e organizzazioni in ambito di oncologia, cardiologia e ematologia, quali:
L’obiettivo principale di FOCE è promuovere la prevenzione e l’organizzazione assistenziale e clinica delle malattie oncologiche, cardiovascolari ed ematologiche, che dopo la fase di emergenza COVID hanno evidenziato aspetti critici.
FOCE dialogherà con le Istituzioni in rappresentanza dei pazienti, al fine di accelerare la creazione di linee-guida efficaci che garantiscano sicurezza e continuità terapeutica. Su questo versante FOCE è già attiva attraverso la periodica revisione e implementazione del Documento del Tavolo Tecnico istituito presso il Ministero della Salute, dedicato proprio a questa problematica.
FOCE inoltre promuoverà gli screening e la diagnosi precoce nelle malattie oncologiche, cardiovascolari ed ematologiche, oltre che a sensibilizzare sui problemi quotidiani dei percorsi diagnostico-assistenziali dei pazienti affetti da tali patologie.
FOCE si impegnerà anche di occuparsi dei pazienti cronici o lungo-sopravviventi, e dei guariti, garantendo una corretta integrazione tra ospedale e territorio al fine di permettere un ritorno alla vita affettiva e lavorativa con normalità, eliminando discriminazioni.