Roma,19 dicembre 2024– Nel 2024, in Italia, sono stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore: 214.500negli uomini e 175.600 nelle donne. Si tratta di numeri sostanzialmente stabilirispetto al biennio precedente (erano 391.700 nel 2022 e 395.900 nel 2023). Unatendenza favorevole, a cui si accompagna un altro dato positivo. La mortalitàper cancro nei giovani adulti 20-49enni, in 15 anni (2006-2021), è diminuitadel 21,4% nelle donne e del 28% negli uomini. È significativa, in particolare,la riduzione dei decessi per carcinoma polmonare in entrambi i sessi: -46,4%nelle donne e -35,5% nei maschi. Un terzo elemento positivo, determinato soprattuttodai progressi nelle terapie, è costituito dal costante incremento del numero dipersone che vivono dopo la diagnosi di tumore: nel 2024 sono circa 3,7 milioni.E la metà dei cittadini che oggi si ammalano è destinata a guarire, perché avràla stessa attesa di vita di chi non ha sviluppato il cancro. Vi sono però areesu cui è necessario più impegno, a partire dai 3 programmi di screening. Nel2023, rispetto agli anni precedenti, si registra una maggiore copertura dellapopolazione, che raggiunge il 49% per lo screening mammografico, il 47% perquello cervicale e il 32% per quello colorettale. Ciononostante, restano ancoranotevoli differenze territoriali, con le Regioni meridionali che fannoregistrare livelli di adesione inferiori rispetto alle altre aree in tutti etre i programmi di screening. Serve più attenzione anche agli stili di vita: il24% degli adulti fuma, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 18% consumaalcol in quantità a rischio per la salute. E si registra un boom di sedentari,aumentati dal 23% nel 2008 al 28% nel 2023.
Il volume “I numeri del cancro in Italia 2024”, presentato oggi in unaconferenza stampa a Roma, è la pubblicazione ufficiale,giunta alla quattordicesima edizione, che descrive gli aspetti relativi alladiagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM),AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), Fondazione AIOM, OsservatorioNazionale Screening (ONS), PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute inItalia), PASSI d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologicae di Citologia Diagnostica (SIAPeC-IAP).
“Anche se la stima del numero di nuovicasi di cancro è di poco inferiore a quelle del 2022 e del 2023 – afferma FrancescoPerrone, Presidente AIOM -, non si può essere particolarmente ottimisti inun quadro più generale di prevalenza ancora alta di fattori di rischiocomportamentali e ambientali, che contribuiscono significativamente a causareil cancro. Si tratta di una materia in cui è necessario investire di più e amolteplici livelli, incluse, ad esempio, le riforme che AIOM sta promuovendoper rendere più efficace la lotta al tabagismo. Nel libro siamo andati ‘oltre inumeri’, sfruttando il punto di vista dell’oncologia per arricchire lariflessione su fenomeni di assoluta rilevanza sociale, come la cura del cancronei migranti, nelle carceri e nelle zone di guerra. Sono contesti in cui i numeri tendono ad essere imprecisi o deltutto ignoti e in cui la prevenzione e la cura del cancro non necessariamenterappresentano la priorità massima, ma piuttosto una lente attraverso la qualemettere meglio a fuoco come il diritto alla salute possa venire calpestato onon sufficientemente garantito”.
Iltumore più frequentemente diagnosticato in Italia, nel 2024, è il carcinomadella mammella (53.686 casi), seguito dal colon-retto (48.706), polmone (44.831),prostata (40.192) e vescica (31.016).
“La sfida deve essere quella diinvestire in prevenzione, promuovendo stili di vita sani, a partire da un’alimentazionecorretta, associata all’attività fisica - spiega il Ministro della Salute,Prof. Orazio Schillaci, nella prefazione del libro -. Oggi sappiamo chel’errata alimentazione incide per circa il 35% sull’insorgenza dei tumori e chela dieta mediterranea riduce del 10% la mortalità complessiva, prevenendo losviluppo di numerosi tipi di cancro. Allo stesso tempo occorre promuovere una maggiorepartecipazione ai programmi di screening, fondamentali per diagnosticareprecocemente una patologia e aumentare notevolmente le possibilità diguarigione, perché soprattutto in alcune Regioni non si registrano le adesioniauspicate. Eppure, anche in questo campo, abbiamo nuove opportunitàdiagnostiche che dobbiamo utilizzare fino in fondo, come l’ampliamento dellafascia d’età dai 45 ai 74 anni per lo screening del tumore alla mammella, giàpartito in molte aree territoriali, a dimostrazione della capacità del nostro serviziosanitario nazionale di saper rispondere rapidamente alle nuove conoscenze eraccomandazioni adottate a livello internazionale. L’ambizione oggi è quella digarantire in un futuro non troppo lontano lo screening per il tumore alpolmone, che a oggi è tra le patologie tumorali più diffuse tra gli uomini”.
Nel 2022,in Italia, sono stati stimati 35.700 decessi per cancro del polmone, 24.200 peril colon-retto, 15.500 per la mammella, 14.900 per il pancreas e 9.900 per lostomaco.
Dei quasi 10 milioni di morti oncologicheogni anno in tutto il mondo, il 10,5% avviene in giovani adulti, cioè personedi età compresa tra 20 e 49 anni. In Europa, dove le popolazioni sono piùvecchie, le morti per cancro in giovani adulti rappresentano il 4,3% di tutti idecessi oncologici registrati nel 2022. Il volume contiene un’analisi dellamortalità dei 20-49enni in Italia dal 2006 al 2021, che ha evidenziato un nettocalo generale dei decessi per neoplasia in entrambi i sessi.
“In 15anni, sono state 786 le vite salvate tra le donne e 939 tra gli uomini inquesta fascia d’età rispetto al numero atteso basato sui tassi del 2006 – affermaMassimo Di Maio, Presidente eletto AIOM -. Assume particolare rilievopositivo, in entrambi i sessi, l’importante diminuzione nella mortalità per tumoredel polmone, del 46,4% tra le donne e del 35,5% tra gli uomini under 50. Sonodati estremamente incoraggianti, se si considera che questa neoplasiarappresenta la prima causa di morte oncologica negli uomini giovani adulti e laseconda nelle donne dopo il tumore della mammella. Questa osservazione siaggiunge ai progressi ottenuti, grazie alle recenti innovazioni terapeutiche, nellasopravvivenza dopo la diagnosi di carcinoma polmonare. Peraltro, i dati relativiagli stili di vita degli italiani sottolineano la necessità di rafforzare glisforzi per la prevenzione primaria in persone di tutte le età, attraverso lalotta al fumo di sigaretta, altrimenti si rischia nei prossimi anniun’inversione della tendenza. Dall’altro lato, va tenuto presente il campanellod’allarme che, in questa fascia d’età, suona per le neoplasie del colon-retto edell’ovaio, dove la mortalità resta stabile da anni”.
“Per stimarei numeri del cancro nel 2024 in Italia, sono stati raccolti i dati da 35Registri Tumori che coprono una popolazione di oltre 44 milioni di persone,cioè l’80% dei cittadini – sottolinea Fabrizio Stracci, PresidenteAIRTUM -. Quest’anno, nel nostro Paese, le nuove diagnosi di tumori maligni nonsupereranno i 390.100 casi. Si tratta di una stima concordante con quantoriportato nel 2022 e 2023, sulla base delle proiezioni a livello europeo. Vaevidenziato l’inizio di una potenziale inversione di tendenza nel numeroassoluto di nuovi casi, cioè una diminuzione di circa il 5% rispetto all’ultimaproiezione AIRTUM del 2020 e alle stime dell’Agenzia internazionale per laricerca sul cancro. Un ruolo, seppure parziale, nel potenziale calo delle nuovediagnosi di cancro va anche attribuito alla riduzione di circa il 2,5% dellapopolazione italiana tra il 2017 e il 2024, da 60.484.000 abitanti a 58.990.000”.
Dall’altrolato, i dati dei Registri Tumori indicano un costante aumento della prevalenza,cioè del numero di persone che vivono dopo la diagnosi, circa l’1,5% l’annonell’ultimo decennio (1,6% nelle donne e 1,3% negli uomini). “Oggi sono quasi3,7 milioni (3.661.499) di cittadini, il 6,2% dell’intera popolazione - spiega DiegoSerraino, Direttore SOC Epidemiologia Oncologica e Registro Tumori delFriuli Venezia Giulia, Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Aviano -. E lametà delle persone che si ammalano di cancro nel 2024 è destinata a guarire. Perquanto riguarda i tumori ginecologici, la probabilità di guarigione per ledonne colpite, nello scorso decennio, da tumore del corpo dell’utero è statadel 69%, per il collo dell’utero del 58%, per l’ovaio del 32%. È evidente ilruolo della diagnosi precoce nell’aumentare le probabilità di superaredefinitivamente la malattia. Nel carcinoma della mammella è paricomplessivamente al 73%, ma passa dal 99% nello stadio I all’81% nello stadioII per scendere al 36% nel III e IV. Considerando tutti gli stadi, chi si èammalato di tumore del colon-retto ha una probabilità di guarire del 56%, dal 92%se la malattia è diagnosticata in stadio precoce al 71% in stadio II”.
“Individuareun tumore o i suoi precursori in fase iniziale permette di interveniretempestivamente, con trattamenti più efficaci, meno invasivi e con minoririschi di complicanze, garantendo maggiore sopravvivenza e qualità della vita –sottolinea Paola Mantellini, Direttrice Osservatorio Nazionale Screeningorganismo coordinato dall’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la ReteOncologica della Regione Toscana -. I dati mostrano i progressivi miglioramentidei programmi di screening, sia in termini di capacità di invito che dicopertura. Nel 2023, quasi 16 milioni di persone, cioè oltre il 90% dellapopolazione italiana in età target per lo screening mammografico, colorettale ecervicale è stata regolarmente invitata. Vanno però ridotte le differenzenell’adesione, che restano ancora significative a livello territoriale. Perquanto riguarda la mammografia, la copertura ha raggiunto il 62% al Nord, il51% al Centro e il 31% al Sud. Lo screening cervicale mostra un livello dicopertura pari al 57% al Nord, al 45% al Centro e al 35% al Sud. Inferiori lepercentuali di adesione allo screening colorettale: 45% al Nord, 32% al Centroe 15% al Sud”.
Laprevenzione passa anche dagli stili di vita corretti. “L’abitudine tabagica èpiù frequente fra gli uomini, fra i più giovani, fra i residenti nel Centro-Suded è fortemente associata allo svantaggio sociale, coinvolgendo molto di più lepersone con difficoltà economiche o bassa istruzione – conclude Maria Masocco, Responsabile Scientifico dei sistemi disorveglianza PASSI e PASSI D’Argento, coordinati dall’Istituto Superiore diSanità -. Anche sovrappeso e obesità sono un importante fattore di rischiooncologico poiché coinvolti, ad esempio, nell’insorgenza dei tumori dell’esofago,del fegato, del pancreas, della colecisti e delle vie biliari, dell’endometrioe del rene. L’obesità è poco più frequente fra gli uomini, aumenta con l’età ecoinvolge particolarmente le persone con svantaggio sociale. Storicamente piùfrequente nel Sud, oggi il gradiente geografico si è annullato. La sedentarietàè aumentata costantemente, passando dal 23% del 2008 al 28% nel 2023.L’incremento ha coinvolto tutti i gruppi della popolazione, entrambi i sessi inegual misura e tutte le classi di età, ma è stato più veloce fra i più giovanie fra le persone con maggiori difficoltà economiche. L’aumento dell’inattivitàfisica ha coinvolto soprattutto il Meridione e il Centro, ampliando ilgradiente geografico fra Nord e Sud”.