Tumori Solidi

Il cancro è un insieme di circa 200 patologie diverse (“malattie neoplastiche”), caratterizzate da un’abnorme crescita cellulare, svincolata dai normali meccanismi di controllo dell’organismo. Un tumore si sviluppa quando le cellule sane vivono più a lungo del loro ciclo vitale medio, continuando a suddividersi senza controllo. La riproduzione anormale dà così origine a una massa chiamata neoplasia.

Tutte le persone possono essere considerate a rischio e il fattore più importante è l’età. In Italia oltre la metà delle neoplasie solide è diagnosticata in pazienti over 70. Circa il 5-10% dei tumori è invece ereditario. Le persone che hanno avuto casi familiari presentano quindi un rischio maggiore. Ad esempio, una donna con madre o sorella malata di cancro della mammella ha ildoppio delle probabilità di sviluppare la patologia rispetto a chi ha parenti sane.

La frequenza dei tumori si può esprimere anche come probabilità teorica individuale di ammalarsi nel corso della vita ( per convenzione, le statistiche sono limitate all’intervallo di tempo che va dalla nascita agli 84 anni, 0-84 ). Questa misura si chiama“rischio cumulativo”: il numero di persone che è necessario seguire, nel corso della loro vita, perché una di queste abbia la probabilità di ammalarsi di cancro. Questa probabilità riguarda ad oggi un uomo ogni due e una donna ogni tre.

La trasformazione di una cellula normale in cellula neoplastica è un processo biologico di lunga durata che si realizza per un progressivo accumulo di anomalie genetiche, funzionali e morfologiche causate da molteplici agenti. Le cause note delle alterazioni del DNA nella genesi del cancro sono legate agli stili di vita, a esposizioni ambientali o ad agenti infettivi, a mutazioni genetiche non ereditarie casuali (sporadiche) o, meno frequentemente, ereditarie. In Europa, negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali, circa il 40% dei nuovi casi di tumore e il 50% delle morti per tumore sono potenzialmente evitabili in quanto causati da fattori di rischio prevenibili.

I 12 consigli per la prevenzione del tumore

Le 12 principali modalità per ridurre il rischio di sviluppare un tumore sono riassunte, a cura della Organizzazione Mondiale della Sanità, della IARC e della Commissione Europea, nel Codice Europeo Contro il Cancro:
1.   Non fumare. Non consumarenessuna forma di tabacco.
2.   Rendi la tua casa libera dal fumo. Sostieni le politiche che promuovono un ambiente libero dal fumo sul tuo posto di lavoro.
3.   Attivati per mantenere un peso corporeo sano.
4.   Svolgi attività fisica ogni giorno. Limita il tempo che trascorri seduto.
5.   Segui una dieta sana: consuma molti e vari cereali integrali, legumi, frutta e verdura, limita i cibi ad elevato contenuto calorico ( alimenti ricchi di zuccheri o grassi ) ed evita le bevande zuccherate, evita le carni conservate, limita il consumo di carni rosse e di alimenti ad elevato contenutodi sale.
6.   Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limitane il consumo. Per prevenire il cancro è meglio evitare di bere alcolici.
7.   Evita un’eccessiva esposizione al sole, soprattutto per i bambini. Usa protezioni solari. Non usare lettini abbronzanti.
8.   Osserva scrupolosamente le istruzioni in materia di salute e sicurezza sulposto di lavoro per proteggerti dall’esposizione ad agenti cancerogeni noti.
9.   Accertati di non essere esposto a concentrazioni naturalmente elevate di radon presenti in casa. Fai in modo di ridurre i livelli elevati di radon.
10.   Partecipa a programmi organizzati di screening per il cancro: dell’intestino(uomini e donne), del seno (donne), del collo dell’utero (donne).
11.   Assicurati che i tuoi figli partecipino ai programmi di vaccinazione contro l’epatite B (per i neonati) e il papillomavirus umano (HPV).
12.   Per le donne: l’allattamento alseno riduce il rischio di cancro per la madre. Se puoi, allatta il tuo bambino; la terapia ormonale sostitutiva (TOS) aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro. Limita l’uso della TOS

Incidenza

In Italia nel 2020 ci sono stati circa 377.000 nuovi casi di neoplasie maligne: 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne. Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2020, è il carcinoma della mammella (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi) seguito dal colon-retto (43.702), polmone (40.882), prostata (36.074) e vescica (25.492).

Il tumore della prostata è la più frequente neoplasia diagnosticata negli uomini, 36.074 nuove diagnosi che rappresentano il 18,5% di tutti i tumori maschili. Seguono il tumore del polmone (27.554 diagnosi, 14,1% dei casi maschili), del colon-retto (12,0%), della vescica (10,5%) e del rene (4,6%). Tra le donne, è sempre il tumore della mammella la neoplasiapiù frequente, con 54.976 nuove diagnosi stimate per il 2020 (il 30,3% di tuttii tumori femminili). Le altre neoplasie più frequenti nelle donne sono i tumori del colon-retto (20.282 casi, 11,2% di tutte le diagnosi), del polmone (7,3%),della tiroide (5,4%), dell’endometrio (4,6%).

Mortalità

In Italia, nel 2017, i tumori hanno causato la morte di 180.085 persone (79.962 tra le donne e 100.123 tra gli uomini), equivalenti al 27,7% di tutte le 650.614 morti registrate in quell’anno. Il tumore del polmone costituiva, con il 18,8%, la più frequente causa di morte oncologica, seguito dai tumori del colon-retto e ano (10,8%), della mammella femminile(7,2%), del pancreas (6,9%) e del fegato (5,1%).

Negli uomini, di granlunga la prima causa di morte oncologica era rappresentata dal tumore del polmone (23.928 morti, il 23,9%) seguito dai tumori del colon retto e ano (10,6%)e prostata (7,7%). Nelle donne, era il tumore della mammella la prima causa di morte oncologica (16,1% di tutti i decessi per tumore maligno), seguito dal tumore del polmone (12,5%) e dai tumori del colon retto e ano (11,0%).

Sopravvivenza

In Italia la sopravvivenza a 5 anni è pari (nel periodo di incidenza 2005-2009) al 63% nelle donne e al 54% negli uomini: la migliore sopravvivenza registrata nelle donne è in gran parte legata al fatto che il tumore per loro più frequente è il carcinoma mammario, caratterizzato da buona prognosi.

Nei decenni, si è registrato in Italia un aumento di sopravvivenza a 5 anni siane gli uomini, passando dal 39% degli anni 1990-94 al 54% degli anni 2005-2009, che nelle donne, dove si è passati dal 55% al 63%. Su questi risultati positivi complessivi hanno influito i miglioramenti di sopravvivenza verificatisi per alcune sedi tumorali molto frequenti: il carcinoma del colon-retto in entrambi i sessi, il carcinoma della mammella nelle donne ed il carcinoma della prostata negli uomini.

Prevalenza

Nel 2020, si stima siano circa 3,6 milioni (3.609.135), in Italia, i cittadini che vivono dopo unadiagnosi di tumore, con un aumento del 37% rispetto a 10 anni fa,rappresentando il 5,7% dell’intera popolazione (un italiano su 17). Di queste persone, il 53% sono donne (1.922.086), cioè il 6,0% della intera popolazione femminile italiana. Sono quasi 1,7 milioni i maschi(1.687.049), pari al 47% del totale dei casi prevalenti e al 5,6% della popolazione maschile.Negli uomini, la malattia oncologica a più alta prevalenza è il tumore della prostata (563.960persone), seguito dai tumori del colon-retto (280.277) e della vescica(255.015). Questi tre tipi di tumore rappresentano il 65% di tutti i casi prevalenti. Il tumore della mammella è la patologia neoplastica a più alta prevalenza nel sesso femminile (834.154 casi), quasi lametà (43%) di tutte le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore. Le altre sedi più frequenti sono il colon-retto (233.245), la tiroide (166.914) e l’endometrio (corpo dell’utero, 122.553 casi). I primi quattro tipi di tumore rappresentano il 71% di tutte le diagnosi registrate nelle donne che vivono dopo un tumore in Italia.

Le principali terapie

Esistono diversi approcci nel trattamento delle neoplasie. Sono rappresentati dalla chirurgia, dalla chemioterapia, dalla radioterapia, dall’immunoterapia e dalle terapie biologiche. Queste armi possono essere utilizzate singolarmente o incombinazione. Nel corso degli anni la ricerca ha portato a terapie sempre più efficaci, in grado di ridurre la mortalità, con effetti collaterali minori.

Le principali terapie sono:

Chirurgia: quando la diagnosi è precoce e la massa ha dimensioni ridotte, può costituire l’unica terapia necessaria. In altri casi, la chirurgia va affiancata alla chemioterapia o ad altre tipologie di cura.
Chemioterapia: si basa sulla somministrazione di specifici farmaci che distruggono le cellule tumorali e interferiscono con la loro crescita, prevenendone la riproduzione. Vengono di solito somministrati per via endovenosa (in strutture ospedaliere) o orale (generalmente sotto forma di compresse).
Radioterapia: attraverso l’uso di radiazioni ad alta energia si può colpire e distruggere le cellule tumorali. L’ulteriore obiettivo è danneggiare il meno possibile quelle sane. La radioterapia è utilizzata da sola oppure dopo l’intervento chirurgico.
Immunoterapia: è un tipo di trattamento che stimola le cellule del sistema immunitario a combattere la malattia e persegue una strategia opposta a quella delle terapie “classiche”. Non colpisce direttamente le cellule tumorali, ma attiva i linfociti T del paziente che diventano in grado di distruggere il tumore.
Terapie biologiche: dette anche target therapy, sono rivolte contro quei meccanismi che controllano la crescita e la diffusione del cancro (bersagli molecolari). Possono includere gli anticorpi monoclonali, i fattori di crescita, i vaccini e le terapie genetiche.

FONTI:1. AIRTUM, AIOM e Fondazione AIOM “I numeri del cancro in Italia 2020”