Il ritmo con cuisi cammina può rivelare molto sullo stato generale di salute di una persona. Lawalking speed (ws), ovvero la velocità di camminata, è infatti considerata daimedici uno dei 'segni vitali', al pari del battito cardiaco e della pressionesanguigna. Strettamente correlata a fattori come forza muscolare, funzionecardiaca e polmonare, coordinazione neuromuscolare, può variare in base afattori come l'età o il sesso. Per la maggior parte degli adulti sani è dicirca 5 chilometri orari (km/h), ma se al di sotto di questi parametri puòindicare problemi come artrite, malattie cardiache o persino declino cognitivo."La velocità di camminata può essere utilizzata per valutare laprobabilità di sopravvivenza di un individuo, permettendo di stratificare lapopolazione in base a questo parametro tanto semplice quanto significativo -spiega il presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg),Dario Leosco - nel caso degli anziani, quando si scende al di sotto a 0,8 metrial secondo, chiaramente è già un indice negativo".
Un test specificoutilizzato dai geriatri è quello dei 400 metri. "Si tratta di una provasemplice ma altamente indicativa - continua- che consiste nel misurare il tempoimpiegato da una persona per percorrere questa distanza a passo sostenuto. Permettedi valutare resistenza fisica, capacità cardiovascolare e muscolare, oltre afornire indicazioni sul rischio di fragilità e mortalità. Partendo da questoparametro, guardando soltanto una persona, in questo caso un anziano comecammina, noi ci possiamo rendere conto di quale è la sua performance e qualesarà il suo futuro in salute". Se la velocità del passo può segnalareeventuali problemi di salute, tuttavia camminare regolarmente aiuta a prevenirecondizioni future, come la sarcopenia. "È caratterizzata dalla perdita dimassa e forza muscolare e strettamente legata a un invecchiamento non sano,aumentando il rischio di disabilità e perdita dell'autosufficienza. Valutare emonitorare questi parametri è fondamentale per prevenire il declino funzionalee promuovere un invecchiamento più attivo e in salute". Uno studio inglesepubblicato su Communications Biology, che ha esaminato la correlazione tra lacamminata veloce e lunghezza dei telomeri dei leucociti (Ltl), le estremitàprotettive dei cromosomi, ha rilevato che camminare velocemente e regolarmenteriduce l'età biologica di una media di 16 anni una volta raggiunta la mezzaetà. Ma cercare di camminare più velocemente non è l'obiettivo finale.Piuttosto, si dovrebbe dare priorità all'esercizio per farlo diventareun'abitudine. Nel caso degli anziani, "il nostro consiglio è quello dicamminare tra i 4 e i 5 chilometri al giorno a passo moderato", concludeLeosco.