InItalia più di 834mila donne vivono con un tumore mammario. Rappresentano quasiil 3% dell’intera popolazione femminile residente nella Penisola. Effetticollaterali legati alle cure, notizie sulla partecipazione a trial clinici e ladisponibilità effettiva di alcuni nuovi trattamenti. Sono questi i treprincipali temi di richiesta d’informazione ai clinici da parte di malati,parenti e caregiver. E’ quanto emerge dal corso educazionale nazionale Let’sTalk About Cancer: dalle domande delle pazienti alle risposte deglioncologi. L’evento ibrido si svolge oggi a Milano e vuole essere un momentodi confronto e dialogo sulla neoplasia più diffusa nel nostro Paese. “Vi sonosempre più persone che necessitano di informazioni precise e qualificate -afferma la dott.ssa Carmen Criscitiello, della Divisione Sviluppo NuoviFarmaci e Terapie Innovative, IEO di Milano e organizzatrice del corsoeducazionale -. In Italia dal 2006 ad oggi le donne che vivono con una neoplasiamammaria sono cresciute del 37%. E’ un segno evidente ed inequivocabile dellamaggiore incidenza e sopravvivenza del carcinoma. Moltissime pazienti quindiricevono trattamenti sia per la malattia precoce che per quella in fasemetastatica. Dobbiamo riuscire a far comprendere che può essere anche una patologiacronica e che esiste la possibilità di dover proseguire i trattamenti per diversianni. Al tempo stesso il nostro obiettivo è riuscire a mantenere durante e dopole cure il più possibile inalterata la qualità di vita quotidiana. Proprio perquesto gli effetti collaterali delle terapie sono sempre al primo posto tra ledomande che ci vengono rivolte. La caduta dei capelli rimane di gran lunga latossicità più temuta ed è ancora abbastanza frequente dopo la somministrazionedi alcuni chemioterapici. Vi sono poi la fatigue, che interessa fino al 50%delle donne trattate con chemioterapia, e i problemi gastrointestinali.L’ormonoterapia invece può essere responsabile di fragilità alle ossa. Tuttiquesti problemi possono essere affrontati e superati perciò è necessarioascoltare attentamente le richieste dei nostri assistiti e fornire sempreindicazioni precise”.
InItalia la sopravvivenza complessiva, a cinque anni dalla diagnosi, del tumoredel seno è dell’88%. “Caratterizzazione molecolare e medicina di precisionesono le principali cause del costante avanzamento in termini di guarigionedella patologia - prosegue la dott.ssa Criscitiello -. L’innovazione indottadalla ricerca medica ha prodotto risultati importanti. A volte però vi sonoperplessità, da parte dei pazienti e anche dei famigliari, sulla possibilità dipartecipare ad un trial clinico. Il timore più grande è quello di esseretrasformati in “cavie” per non meglio precisati studi. In realtà si tratta di unamodalità per accedere in anteprima a trattamenti innovativi e far al tempostesso progredire la ricerca scientifica. Infine in molti chiedono se è possibileottenere farmaci estremamente efficaci di cui hanno avuto notizia dai media.Spesso dobbiamo spiegare che le terapie, di cui leggono sul web o sui giornali,non sono ancora disponibili in Italia. Oppure non sono indicate per il lorosingolo caso di tumore mammario”.