Farmaci: Report Osmed AIFA, nel 2023 spesi oltre 36 miliardi

Pubblicato il:
12.11.2024

12 novembre 2024 -Nel 2023 "la spesa farmaceutica totale è stata pari a 36,2 miliardi dieuro, di cui il 68,7% rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. La spesaterritoriale pubblica, comprensiva di quella convenzionata e in distribuzionediretta e 'per conto', è stata di 12 miliardi e 998 milioni, con un aumentorispetto all’anno precedente del 3%. La spesa per compartecipazione a caricodel cittadino è stata invece pari a 1 miliardo e 481 milioni, circa 25 europro-capite, dato in calo dell’1,3% dovuto alla riduzione del 2,5% deldifferenziale di prezzo rispetto al generico dovuto da chi acquista invece ilfarmaco 'originator'. Aumenta invece dell’1,7% la spesa per i ticket sullaricetta o la confezione. La spesa per i farmaci acquistati dalle strutturepubbliche è stata pari a 16,2 miliardi di euro e ha registrato una crescitadell’8,4% rispetto al 2022". Lo rileva il Rapporto OsMed 2023 'L'uso deifarmaci in Italia' presentato oggi a Roma dall'Aifa, l'Agenzia italiana delfarmaco.

"I genericierano il 9% nel 2011, sono saliti al 22,8% in termini di spesa, al 31,2% intermini di consumi. Il trend di crescita negli ultimi 5 anni è tuttavialimitato (3 punti percentuali) e il consumo di generici in Italia resta basso,soprattutto se confrontato a quello di altri Paesi europei", rileva ilrapporto. Secondo i dati Iqvia, l’Italia è infatti ancora terz’ultima inEuropa, con i medicinali ex-originator che occupano ancora il 44,3% del mercatodei farmaci a brevetto scaduto. La media Ue relativa al consumo di generici èinvece del 51%, con Paesi come la Gran Bretagna che sono al 60%. "L’Italiaè invece prima per la diffusione del mercato dei biosimilari con l’80,8% delmercato dei farmaci biologici a brevetto scaduto. - ricorda l'Aifa - Nelricorso ai farmaci a brevetto scaduto è evidente la profonda eterogeneitàregionale, sia in termini di spesa che di consumo. In Calabria, Campania,Sicilia e Basilicata il ricorso agli equivalenti oscilla infatti tra il 19 e il21%, mentre a Trento e in Lombardia i valori sono rispettivamente del 44 e43%"

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