Lo stile alimentare occidentale, sia per eccesso che per difetto, può avere significative ripercussioni sulla salute dei pazienti, eppure la gestione clinica della malnutrizione presenta ancora diverse lacune. L'istituzione di un fondo per la prevenzione delle malattie basato su approcci nutrizionali corretti potrebbe combatterla. Lo sottolinea Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC, la Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo aggiungendo chele conseguenze di una dieta scorretta "sono numerose e gravi: aumenta il rischio di patologie nei soggetti sani, il rischio di complicazioni nelle persone con patologie croniche, riduce la durata e la qualità della vita".
La SINuC sottolinea anche "l'enorme importanza di un fondo sanitario dedicato alla prevenzione delle malattie proprio con approcci nutrizionali improntati a corretti stili di vita sin dalla prima infanzia". Uno studio della Fondazione Aletheia, patrocinato dal ministero della Salute, indica che una riduzione del 20% delle calorie assunte da alimenti ad alto contenuto di zucchero, sale e grassi saturi potrebbe prevenire in Italia 688 mila malattie croniche entro il 2050 e far risparmiare 278 milioni di euro l'anno di spesa sanitaria. Per coprire i costi di sovrappeso e obesità, ogni italiano paga quasi 300 euro di tasse l'anno per una contrazione del PIL del 2,8%. Pesano nel calcolo, l'adozione di una dieta ricca di carne e cibi pronti o ultra-processati. Negli ultimi venti anni in Italia, c'è stato un aumento del 7,1% delle persone in sovrappeso e del 36,4%di quelle obese. "Secondo uno studio presentato al meeting dell'American Society for Nutrition assumere quantità elevate di cibo ultra-processato può ridurre la durata della vita di oltre il 10%. Il rischio di mortalità sale al15% per gli uomini e al 14% per le donne- spiega Alessio Molfino, del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione Sapienza Università di Roma- Quando parliamo di malnutrizione dobbiamo considerare entrambe le facce della medaglia, la malnutrizione per eccesso, ma anche quella per difetto con obesità e perdita di massa muscolare, condizione nota come obesità sarcopenica, in grado di aumentare il rischio di fragilità". E' ancora la dieta mediterranea a mostrare vantaggi a lungo termine: maggiore longevità, diminuzione dell'infiammazione e migliore immunità grazie anche al miglior profilo del microbiota intestinale.