17 aprile 2025 -Nel 2023 circa 8 milioni di italiani sopra gli 11 anni hanno consumato alcol inquantità tali da esporre la propria salute a rischio, mentre 4 milioni e 130mila persone hanno praticato binge drinking, ossia bevuto per ubriacarsi. Intotale, sono 780 mila i "consumatori dannosi", ovvero coloro chehanno subito danni fisici o mentali dall'assunzione di alcol e chenecessiterebbero di un trattamento clinico, ma solo l'8,1% risulta preso incarico dal Servizio Sanitario Nazionale. Le fasce più vulnerabili restanominori, adolescenti, donne e anziani (che registrano la più alta incidenza didisturbi da uso di alcol non intercettati dal sistema sanitario). Sono alcunidei dati diffusi ieri, in occasione dell'Alcohol Prevention Day 2025, dall'OsservatorioNazionale Alcol dell'Istituto Superiore di Sanità (Ona-Iss).
Secondo gliesperti, nel 2023 non si sono registrati i miglioramenti attesi neicomportamenti a rischio legati al consumo di alcol in Italia. Su un totale dicirca 36 milioni di consumatori di alcol (il 77,5% dei maschi e il 57,6% dellefemmine), i consumatori a rischio tra i giovani (11-24 anni) sono 1 milione e260 mila, di cui 615 mila minorenni. Tra questi, le consumatrici a rischiorappresentano il 13,3% nella fascia 11-17 anni. L'incremento più significativoriguarda le donne binge drinker, passate dal 2,5% nel 2013 al 4,5% nel 2023,segnando un aumento dell'80% in dieci anni. Anche i consumi fuori pasto sono increscita, sempre tra le donne: il 23,9% dichiara di bere alcol fuori dai pastie 1 milione e 230 mila lo fa per ubriacarsi. A preoccupare è anche la ripresadella mortalità totalmente attribuibile all'alcol, in aumento soprattutto trale classi di età produttive di entrambi i sessi, vanificando le aspettative diuna riduzione.
"I consumi dialcol in Italia evidenziano una situazione consolidata, dilagante nelle fascepiù vulnerabili della popolazione: minori, adolescenti, donne e anziani -spiega Emanuele Scafato, Direttore dell'Ona-Iss - La prevenzione nazionale eregionale è possibile se si mira ai target principali. È necessario innalzarel'attenzione per i giovani, prevedendo maggiori tutele nei luoghi diaggregazione e l'educazione alla salute nelle scuole. Occorre assicurareadeguate risorse per le reti curanti e l'applicazione delle linee guida per idisturbi da uso di alcol". Per Scafato è infine necessario "favorireun incremento della consapevolezza sui rischi derivanti dall'uso di alcol asostegno delle persone, delle famiglie e in osservanza degli obiettivi dellestrategie delle Nazioni Unite, che non abbiamo raggiunto nel 2025, ma in cuisiamo impegnati per il 2030", conclude.