15 aprile 2025 - "La prevenzione parte dagli stili di vita e c'è tanta strada ancora da fare per gli italiani. Si potrebbe risparmiare ben oltre 1 miliardo di euro l'anno solo per i costi sanitari diretti con comportamenti sani, dalla dieta al fumo". E' uno dei dati che emerge dal report presentato alla Facoltà di Economia della sede di Roma dell'Università Cattolica per il lancio della nuova iniziativa Osservatorio sull'Economia della Salute pubblica per il cambiamento del sistema sanitario italiano. Fondato dall'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (Altems) - Facoltà di Economia, l'Osservatorio "ha l'obiettivo di analizzare e monitorare in modo sistematico le abitudini e gli stili di vita della popolazione italiana, valutandone l'impatto sulla spesa sanitaria nazionale. Per il futuro serve una 'prevenzione smart' basata su interventi precoci, sulle strategie di salute comportamentale e su un accesso equo ai servizi sanitari". Si tratta della prima piattaforma in Italia che combina modellistica economica, innovazione sanitaria e scienze comportamentali.
Secondo gli esperti, "la prevenzione è la chiave per rimanere in salute e adottare stili di vita sani è il primo pilastro di questo approccio. Oltre a migliorare la qualità della vita, ciò comporta un risparmio economico significativo per il Paese: da un lato per la riduzione dei costi diretti legati all'assistenza sanitaria, dall'altro per il recupero di produttività, grazie a una popolazione più attiva, presente e in buona salute. Basti pensare - è stato ribadito - che solo con azioni di contrasto al fumo, agli alcolici, alla sedentarietà e alla cattiva alimentazione si potrebbe risparmiare ben oltre 1 miliardo di euro l'anno solamente per i costi sanitari diretti; cifre rilevanti, soprattutto in un periodo in cui gli effetti della pandemia e dei conflitti internazionali hanno indebolito il nostro sistema sanitario e ridotto la ricchezza delle famiglie e del Paese. Di conseguenza, si potrebbe attenuare la contrazione del rapporto tra la spesa sanitaria e il Pil nei prossimi anni, contribuendo a migliorare la sostenibilità del sistema".