Problemi ai reni per 4 milioni di italiani, agire sullo stile di vita

Pubblicato il:
8.3.2024

Oltre 4 milioni dipersone in Italia con problemi renali cronici, è urgente intervenire suglistili di vita, in primis sulle abitudini alimentari, per migliorare la qualitàdi vita dei pazienti con malattia renale cronica (MRC), ritardando l'ingressoin dialisi o scongiurando il ricorso a trapianti. È l'appello che medici edesperti rivolgono a pazienti, Istituzioni e personale sanitario in occasionedella Giornata mondiale del rene che si celebra il 14 marzo, richiamandol'importanza di accompagnare la terapia farmacologica con uno stile di vitasano basato sulla dieta mediterranea e su una regolare attività fisica.

La MRC interessapiù di 850 milioni di persone in tutto il mondo e nel 2019 ha causato oltre 3,1milioni di morti1. In Italia, riguarda circa il 6-7% della popolazione adulta,con prevalenza negli anziani, soprattutto se già colpiti da malattie cronichequali diabete, obesità, ipertensione arteriosa e colesterolo alto. Trattandosidi una patologia "silente" che non presenta sintomi evidenti, risultamolto difficile diagnosticarla per tempo e ciò può determinare un peggioramentodello stato di salute. È per questo che la diagnosi precoce e la prevenzione,soprattutto attraverso un adeguato trattamento nutrizionale, sono gli strumentifondamentali per offrire le cure più efficaci e migliorare la qualità di vitadei pazienti e dei loro careviger, con un risparmio di costi sociali edeconomici per tutta la comunità.

"Accanto alleterapie farmacologiche oggi disponibili è essenziale abbinare una adeguataterapia dietetico-nutrizionale (TDN): è solo dal connubio di questi dueelementi, nonché dal lavoro sinergico tra nefrologi e dietisti/nutrizionisti,che può essere implementata una strategia in grado rallentaresignificativamente la progressione della malattia ed evitare la dialisi -commenta Massimo Morosetti, Presidente FIR - Fondazione Italiana Rene. La dietaipoproteica controlla i sintomi degli stadi avanzati e contribuisce a ritardarel'ingresso in dialisi. Le diete per queste condizioni devono esserepersonalizzate sui singoli casi, tenere conto delle patologie associate".

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