Da snack a bibite, cibi industriali legati a problemi salute

Pubblicato il:
29.2.2024

Dagli snackconfezionati alle bibite, passando per zuppe pronte e preparati di carne come iwursterl, i cibi industriali o ultraprocessati si associano a oltre 30 rischiper la salute, tra cui cancro, gravi condizioni cardiache e polmonari, disturbidella salute mentale e morte precoce. Lo rivela una ricerca pubblicata sulBritish Medical Journal secondo cui diete ricche di cibi ultraprocessatipossono essere dannose a più livelli. Lo studio è stato condotto presso laDeakin University, a Victoria.

I cibiultraprocessati, tra cui prodotti da forno confezionati, snack, bevandegassate, cereali zuccherati in vendita per la prima colazione, prodotti prontio da scaldare, subiscono molteplici processi industriali e spesso contengonocoloranti, emulsionanti, aromi e altri additivi. Questi prodotti tendono anchead essere ricchi di zucchero aggiunto, grassi e sale, ma poveri di vitamine efibre, in sintesi poco nutrienti. Possono andare a costituire fino al 58% dellecalorie giornaliere in alcuni paesi ad alto reddito e negli ultimi decenni illoro consumo è rapidamente aumentato in molti paesi a basso e medio reddito. Iricercatori hanno condotto una revisione di alto livello di 45 meta-analisi sucibi ultraprocessati e salute, tutti lavori pubblicati negli ultimi tre anniche hanno coinvolto quasi 10 milioni di persone. E' emerso che una maggioreesposizione ai cibi ultraprocessati si associa costantemente a un aumento delrischio di 32 esiti avversi per la salute. Un maggiore consumo di cibiultraprocessati si associa a un aumento del 50% del rischio di morte permalattie cardiovascolari, un rischio aumentato del 48-53% di ansia e disturbimentali comuni e un aumento del 12% del rischio di diabete di tipo 2. Inoltre,un maggiore consumo di cibi ultraprocessati si associa a un aumento del 21% delrischio di morte per qualsiasi causa, un aumento del rischio del 40-66% dimorte per malattie cardiache, obesità, diabete di tipo 2 e problemi di sonno eun aumento del 22% del rischio di depressione. "Questi risultati -concludono i ricercatori - supportano la necessità di ricerca urgente e diazioni di salute pubblica volte a ridurne il consumo". I cibiultraprocessati danneggiano la salute e accorciano la vita, si legge in uneditoriale. Le agenzie delle Nazioni Unite, insieme agli Stati membri,sviluppino e attuino una convenzione quadro su questi cibi simile a quella sultabacco".

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