Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: la commissione europea approva Mavacamten

Pubblicato il:
7.7.2023

(Roma, 7 luglio 2023) – La Commissione Europea (EC) haapprovato mavacamten in capsule da 2,5 mg, 5 mg, 10 mg, 15 mg per iltrattamento della cardiomiopatia ipertrofica (HCM) ostruttiva sintomatica(classe II-III NYHA - New York Heart Association) nei pazienti adulti.Mavacamten è il primo e unico inibitore selettivo allosterico e reversibiledella miosina cardiaca approvato negli Stati membri* dell’Unione Europea (EU) eil primo inibitore di miosina cardiaca che interviene sui meccanismifisiopatologici alla base della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.L’approvazione della Commissione Europea di mavacamten si basa sui risultatipositivi di efficacia e sicurezza degli studi di Fase 3 EXPLORER-HCM eVALOR-HCM.

La cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica èuna malattia cardiaca spesso ereditaria, debilitante e progressiva e che puòcausare ai pazienti sintomi come mancanza di respiro, perdita di coscienza,vertigini e affaticamento, oltre a gravi complicazioni che alterano la vita,tra cui insufficienza cardiaca, aritmie, ictus e in rari casi (~ 1%), mortecardiaca improvvisa.

“La cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, spessogeneticamente determinata, causa un aumento dello spessore delle pareti delventricolo sinistro del cuore – spiega Gianfranco Sinagra, DirettoreDipartimento Cardiotoracovascolare Azienda Sanitaria Universitaria Integrata diTrieste, Professore Ordinario di Cardiologia e Direttore della Scuola diSpecializzazione in Malattie Apparato Cardiovascolare all’Università degliStudi di Trieste -. È caratterizzata da più componenti: l’ostruzione, cioèl’ostacolo all’uscita del sangue dal ventricolo sinistro, l’anomalia delrilasciamento, cioè la disfunzione diastolica e lo scompenso che ne puòderivare, e l’alterata funzione della valvola mitrale. Vi è poi un secondoaspetto rappresentato dalle alterazioni dell’attività elettrica del cuore chederiva dalle cicatrici fibrotiche del miocardio, dall’alterata ossigenazione(ischemia) e da aritmie di vario tipo come la fibrillazione atriale. Nelleforme più gravi esiste il rischio di arresto cardiaco. Va ricordato che, puressendo una patologia rara, la cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva rientratra le prime tre cause di morte improvvisa giovanile tra gli atleti. Le aritmieventricolari pericolose per la vita possono verificarsi in persone giovani enegli atleti, senza essere precedute da sintomi premonitori. La malattia,infatti, può essere del tutto asintomatica, oppure presentare sintomitransitori come dispnea, affaticamento, perdita di coscienza. Gli esamiprevisti, soprattutto l’elettrocardiogramma, permettono di identificarla e didistinguerla da altre condizioni come il cosiddetto ‘cuore d’atleta’”.  “È la malattia genetica familiare cardiacapiù frequente, infatti in circa il 50-60% dei casi è geneticamente determinata– continua il Prof. Sinagra -. Questo permette di spostare l’attenzione dal pazienteai membri della famiglia consentendo diagnosi precoci ed approcci preventivi.L’identificazione della patologia ed il riscontro di mutazioni genetiche in unpaziente determina l’avvio di programmi di screening anche nei familiari, convari accertamenti come l’elettrocardiogramma, l’ecocardiogramma, in casiselezionati la risonanza magnetica cardiaca ed il test genetico. All’internodella famiglia, vi possono essere individui apparentemente sani, i cosiddetti ‘genotipopositivi’, cioè portatori della mutazione, ma con ‘fenotipo negativo’, cioè nonaffetti da evidenti variazioni dell’elettrocardiogramma ed ecocardiogramma.Queste persone devono essere sottoposte a controlli più ravvicinati, tesi adevidenziare se nel tempo si manifesti lo sviluppo della malattia. La chirurgiaè consigliata solo per le forme ostruttive gravi, non controllate dalla terapiafarmacologica, e implica il ricovero in centri di eccellenza, perché è unintervento relativamente infrequente che richiede specifica esperienza e perizia.La maggior parte dei casi richiede una terapia farmacologica, che fino a oggi èstata costituita da betabloccanti, calcioantagonisti e disopiramide.L’approvazione di terapie come mavacantem è indubbiamente un importante passoavanti che consentirà di dare risposte concrete ai bisogni delle persone”.

“Si stima siano oltre 100mila le persone colpite dacardiomiopatia ipertrofica in Italia. Di queste, però, solo circa 15mila hannoprobabilmente ricevuto una diagnosi corretta – afferma Iacopo Olivotto, ProfessoreOrdinario di Cardiologia all’Università degli Studi di Firenze e Direttoredella Cardiologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer IRCCS-. Il nostro Paese vanta una cultura decennale nella cura delle cardiopatiegenetiche e i centri di riferimento per questa patologia sono diffusi su tuttoil territorio. Tuttavia, nei casi più gravi, la cardiomiopatia ipertroficaostruttiva richiede un expertise in specifiche terapie chirurgiche o interventisticheche può essere garantito solo da team multidisciplinari, che possiamoribattezzare ‘HCM Heart Team’, presenti in pochi centri ad altaspecializzazione. In questi pazienti, i risultati positivi dei due studiclinici di Fase 3 EXPLORER-HCM e VALOR-HCM mostrano l’efficacia di mavacamten nelmigliorare la qualità della vita, il compenso emodinamico, la capacità diesercizio e il controllo dei sintomi, risultando di fatto una potenzialealternativa alla chirurgia”.

“Lo studio EXPLORER-HCM è una pietra miliare, perché èil primo trial che ha portato all’approvazione di un farmaco espressamentesviluppato per la cura della cardiomiopatia ipertrofica, una patologia finoraorfana sul piano farmacologico - continua il Prof. Olivotto, che è PrincipalInvestigator dello studio EXPLORER-HCM -. In questo studio, che ha coinvolto251 pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica, il 65% haevidenziato il miglioramento di almeno una classe funzionale, cioè deiparametri utilizzati per quantificare i sintomi, la condizione fisica, la funzionesociale e la qualità di vita. Lo studio VALOR-HCM, inoltre, ha evidenziato chel’aggiunta di mavacamten riduce significativamente il bisogno di procedureinvasive: al termine dello studio, l’82% dei pazienti trattati – inizialmentedestinati alla chirurgia - non aveva più tale indicazione. Accanto a questiimportanti dati di efficacia, mavacamten ha mostrato un eccellente profilo disicurezza e tollerabilità. Ci auguriamo che, dopo l’approvazione europea, anchei pazienti del nostro Paese possano avere a disposizione questa terapiainnovativa quanto prima”.

“Questa approvazione è un’importante pietra miliareper i pazienti in Europa che ora avranno a disposizione l'opzione terapeuticamavacamten, inibitore first-in-class della miosina cardiaca che colpisce lafisiopatologia alla base della cardiomiopatia ipertrofica ostruttivasintomatica”, afferma Samit Hirawat, M.D., chief medical officer, Bristol MyersSquibb. “Siamo orgogliosi di offrire questo trattamento innovativo ad un numeromaggiore di pazienti nel mondo e di confermare il nostro impegno a livelloglobale a trasformare la vita dei pazienti grazie alla scienza”.

Bristol Myers Squibb ringrazia i pazienti e iricercatori coinvolti nei due studi clinici.

*L’autorizzazione alla commercializzazionecentralizzata non comprende l’approvazione in Gran Bretagna (Inghilterra,Scozia, Galles).

Il Riepilogo europeo delle caratteristiche delprodotto mavacamten è disponibile sul sito di EMA all’indirizzo www.ema.europa.eu

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