24, maggio 2024 - Quattroadulti italiani su 10 dichiarano di non consumare bevande alcoliche, ma 1 su 6(18%) ne fa un consumo a maggior rischio per la salute, per quantità o modalitàdi assunzione: il 9,6% degli adulti per binge drinking (consumi episodicieccessivi, corrispondenti a 5 o più unità alcoliche in una unica occasione pergli uomini e 4 o più per le donne), il 10% per consumo alcolico esclusivamenteo prevalentemente fuori pasto e il 2% per un consumo abituale elevato (3 o piùunità alcoliche giornaliere per gli uomini e 2 o più per le donne). Tra gliover 65 coloro che dichiarano di non consumare alcol abitualmente sono 6 su 10,ma 2 su 10 riferiscono un consumo moderato e una percentuale lievementeinferiore, il 17%, a rischio. Questi alcuni dei principali dati pubblicati sulsito Epicentro dell’Istituto superiore di sanità che emergono dal nuovo datasetdelle sorveglianze Passi e Passi d’argento, relative alla popolazione adulta(18-69 anni) e a quella anziana (over 65 anni).
Nel biennio 2022-23sono state intervistate rispettivamente 63mila e 30mila persone. Uomo, giovanee giovanissimo, non in difficoltà economica e con un alto livello diistruzione, per lo più residente nel Nord Italia: è questo l’identikit delconsumatore adulto a maggior rischio, anche se non mancano elementi di allarmeper il consumo fra le giovani donne. Dal 2010, si osserva fra gli uomini unprogressivo aumento del consumo a maggior rischio e una tendenziale e lentariduzione del binge drinking; fra le donne invece il consumo di alcol a maggiorrischio sembra stabile, ma va aumentando la componente del consumo di tipobinge e sebbene in ambito femminile resti significativamente inferiore a quellodegli uomini, le differenze di genere vanno riducendosi. Tra gli over 65 siregistra un trend di consumo a rischio più frequente tra gli uomini, che siriduce all’avanzare dell’età e rimane prerogativa delle classi socialmente piùavvantaggiate. L’attenzione degli operatori sanitari al problema dell’abuso dialcol appare ancora troppo bassa: appena il 7% dei consumatori a “maggiorrischio” riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno.
Il consumo a maggiorrischio è più frequente fra i giovani e in particolar modo i giovanissimi (frai 18-24enni la quota sfiora il 36%), rivelandosi sempre circa 3 volte maggioredi quanto si osserva fra le generazioni più mature dei 50-69enni. Fra gli ultra35enni aumenta grazie alla crescita della componente del binge drinking, chedopo un calo legato all’emergenza pandemica ha ripreso ad essere praticato. Ilbinge drinking così come il consumo di alcol fuori pasto sono prerogative deipiù giovani e socialmente più avvantaggiati, mentre il consumo abituale elevatoè caratteristica di persone meno giovani e socialmente più svantaggiate.